Le antiche fortezze. I nuovi progetti, eccoli
Cassano d'Adda: i «gioielli» del territorio
L’articolo, di Monica Autunno, è tratto da «Il Giorno» del 25 ottobre 2005
I misteri nascosti fra le mura del Castello Visconteo di Trezzo sull'Adda e i misteri svelati del Castello Borromeo di Cassano d'Adda, teatro in questi mesi di un colossale e affascinante restauro. Se n'è parlato, pochi giorni fa, durante un autorevolissimo convegno dedicato alle fortificazioni nel bacino fluviale, tenutosi a Varenna, nel lecchese, e organizzato dall'Istituto Italiano dei Castelli, da oltre quarant'anni in prima linea nello studio, nella salvaguardia e nella valorizzazione dell'architettura fortificata italiana e del suo patrimonio storico ed artistico.
La fama dei due manieri dell'Adda Milanese travalica dunque i confini provinciali, e la storia così diversa delle due fortezze offre nuovi spunti di studio e dibattito. Delle origini del maniero trezzese, dei segreti nascosti nei suoi sotterranei e delle problematiche accademiche aperte ha parlato nel suo intervento la docente della Cattolica Silvia Lusuardi Siena, in prima linea da un ventennio negli studi sull'Alto medioevo abduano e sui reperti archeologici longobardi trovati a Trezzo dagli anni Settanta.
Ma non solo. È stato lo studioso Marino Viganò, trattando delle fortezze nel primo periodo di occupazione francese del Ducato di Milano, a raccontare di un disegno del castello di Trezzo tracciato su una tavola di anatomia da Leonardo, che, dunque, visitò il maniero, probabilmente durante una sua permanenza a Vaprio, nella residenza degli amici Melzi. Il castello di Trezzo, come si sa, è proprietà comunale, e attende da decenni un restauro che lo salvi dal degrado. Il progetto è in itinere ormai da anni, ma l'avvio dei lavori, sinora, è stato bloccato da burocrazia e sfortuna.
È stato invece il proprietario del castello Borromeo di Cassano d'Adda, ingegner Valerio Laboni, a raccontare una storia diversa, quella di un maniero passato ai privati ormai più di quindici anni fa, e oggi teatro di un restauro che sta spogliandolo di orpelli e aggiunte, riportando alla luce secoli di storia e arte. Sono bastati pochi mesi di operazioni di restauro, condotte dal-la luminare milanese Pinìn Brambilla Barcilon, a riportare alla luce quasi 2500 metri di parete affrescata, oltre ad elementi architettonici sepolti per secoli da calce viva e intonaci.
Gli affreschi di maggiore pregio sono nella cappella, fatta costruire da Ottone Visconti. E solo poche settimane fa i lavori hanno consentito il ritrovamento dell'antico ingresso alla cappella, con tanto di dedica settecentesca. «Ogni ritrovamento è fonte di grande entusiasmo - spiega Laboni -, un entusiasmo che spero di essere riuscito a trasmettere». I lavori al castello di Cassano si concluderanno solo nel 2007. Il maniero diventerà un albergo e ristorante, ma ospiterà anche spazi museali.