Nuova vita al Carrobbio per la casa museo di Messina
Arte. Orari più comodi e mostre temporanee in via San Sisto
L'articolo di Chiara Vanzetto è tratto dal <<Corriere della Sera>> del 15 giugno 2014
Lo scattante «Bambino al mare» e l'acefalo «Narciso» in bronzo. Il ritratto di Carla Fracci, in terracotta policroma, il busto di Salvatore Quasimodo, quello dell'ascetico Cardinal Schuster. E poi le danzatrici, i nudi, i cavalli. Tutti capolavori di Francesco Messina (1900-1995), scultore di origini siciliane, milanese d'adozione e poi di fatto. 80 pezzi, che insieme a 30 opere grafiche costituiscono il patrimonio dello Studio Museo Francesco Messina: un gioiellino che dopo anni di trascuratezza intraprende un cammino di riscatto.
In posizione centralissima al Carrobbio, via San Sisto 4, lo Studio nasce nel 1974: lo scultore aveva trovato la sua sede ideale nella piccola chiesa seicentesca di San Sisto, sconsacrata e in rovina. D'accordo col Comune, la restaura a sue spese, casa parrocchiale compresa, per lavorarci fino alla fine con il patto che poi diventerà un museo. Così è stato, ma qualcosa non funzionava: lo Studio languiva, orario ridotto e pochi visitatori.
A metterci mano arriva pochi mesi fa la nuova direttrice delle civiche case museo, Maria Fratelli. «Nell'ex chiesa le statue erano affastellate senza ordine, anche se in buono stato di conservazione; la casa invece ha bisogno di un intervento per ritrovare dignità e atmosfera di studio museo. Ora, anche con l'aiuto dei volontari Touring, stiamo pensando ad un doppio utilizzo: la navata per mostre temporanee, con un occhio di riguardo alla scultura e, a rotazione, alcuni lavori di Messina. La casa, che si potrà visitare su appuntamento, per le opere del maestro e i suoi strumenti di lavoro, ritrovati intatti». In attesa di un finanziatore lungimirante, San Sisto ospita la bella rassegna fotografica «Spasibo»: un incisivo reportage in bianco e nero sulla Cecenia di Davide Monteleone(fino al 21-6, ore 10-19, ingresso libero).