Una proposta innovativa: l'ecomuseo tra i Navigli
Perchè creare un ecomuseo? Per valorizzare un insieme di strutture e di percorsi appartenenti a un territorio particolare. Lo spiega il consigliere di zona 5 Giuseppe Scarano nella postfazione a 'Granpavese, l'oro di Milano'. Si tratta del secondo 'Quaderno del territorio', la serie curata dall'associazione Verdi Navigli Milanesi.
"...In realtà è un autentico "miracolo a Milano" che il sistema Gran-Pavese sia sfuggito alle trasformazioni tumultuose iniziate con l'unità d'Italia. Se vi si riflette, si tratta di uno spaccato "archeologico" dalla città che s'incunea fino al Duomo, infatti le cave della Val d'Ossola erano sfruttate già ai tempi dei Romani. Il progetto che vogliamo proporre alla città è dunque la nascita di un museo diffuso (sul tipo dei musei nordici all'aperto che illustrano la vita e i valori di un luogo) tra la Dà rsena, il GranPavese e la tangenziale ovest nei comuni di Corsico, Buccinasco, Assago e Rozzano.
Il classico modello dell'Arcadia cittadina ha ispirato questa nuovissima formula urbanistica, già "fiore all'occhiello" di tante città europee. Citiamo a caso: gli ecomusei d'Alsazia, Parigi, Ironbridge, Gand, Russelheim... quelli piemontesi e toscani; dal lago d'Orta a Mottarone, alle vie della seta del Lago di Como...
L'ecomuseo tra i Navigli potrebbe integrarsi splendidamente col "progetto di navigabilità" presentato ufficialmente presso la Canottieri Milano e, col ripristino di una piccola dàrsena al Ronchetto, collegare le oasi di cave e laghetti abbondanti in zona."