Proposte di valorizzazione della cascina Corio

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NOTE PROPOSITIVE SULLA CASCINA RONCHETTO (VILLA CORIO-DURINI-BELTRAMI) SUL NAVIGLIO GRANDE - Via Merula, 13/15

La Cascina Corio è nata nel 1400 per svolgere un importante ruolo nell'amministrazione visconteo-sforzesca della città , legato al nuovo assetto territoriale dei navigli, conseguente la donazione - nel 1386 - delle cave di Candoglia e Monte Orfano da parte di Giangaleazzo Visconti, per la costruzione "del più grande tempio della cristianità dopo S. Pietro in Vaticano".. Di tale trasformazione organizzativa rimase vivo il ricordo nella franchigia detta "diritto ad ufo" (ad usum fabricae D.O.M.). La Cascina Corio è oggi l'unico edificio storico di città in grado di materializzare tale vivo ricordo popolare, ancora insito nella parlata locale e nazionale, da valorizzare quindi come l'equivale di un "terminal". tradizionale del Duomo nell'immaginario collettivo milanese.


La struttura fu dotata di peschiera o darsena per non bloccare il traffico del Naviglio in emergenze fiscali e tecniche (sull'attuale area Martinelli-Coppin). Un torrente l'alimentava circondando come un fossato medievale la casa Corio (definito "acqua grossa" in all/3). Per tale caratteristica, una struttura aerea lignea la collegava in più punti a corpi di fabbrica anche abitativi, a "scavalco" sull'acqua. Di tale articolazione resta un residuo nel cortile padronale (i tra archi e pilastri del cosiddetto Arsenale e, di lato esterno, in vicolo sub. Merula n.8). Sul Naviglio ne resta lo schema dei portici moderni. Le pertinenze Corio si estendevano da Robarello di Buccinasco a tutta piazza Negrelli.


CENNI STORICI

Nel 1400: casa di Giovanni Antonio Corio, capitano della guardia ducale. Il palazzo ospita, come consueto all'epoca delle Signorie una chiesetta interna con lampada perenne, dedicata a S. Silvestro papa.

Nel 1500: Giovan Angelo Corio, impresario dei navigli Grande e Bereguardo, nonché del transito del sale; poi ambasciatore nel Concilio di Trento presso l'imperatore Carlo V. Bernardino Corio è noto storico alla corte di Ludovico il Moro.

Nel 1600: per mancanza di eredi la cascina passa alle monache di S. Maria Valle, più tardi ai nobili Durini di Monza. Questi acquisirono anche altre due ville - al Robarello e a Lorenteggio - contrassegnando la triade edilizia con opere in stile seicentesco. È in questo periodo che viene potenziata l'attività agricola rispetto a quella esattiva per cui si costruisce tra l'altro il grande cortile "ad elle" con fienili e stalle su cui s'affaccia il bellissimo portico a colonne binate.

Nel 1700: da giovane, papa Clemente XIV predica nella cappella di S. Silvestro, che in seguito verrà dedicata alla Madonna del Rosario e dotata di privilegi di culto ed indulgenze per i frequentatori. Alcune targhe marmoree ed altri arredi provenienti dalla chiesetta sono custoditi presso la chiesa di S. Silvestro a specchio del Naviglio, insieme all'archivio storico parrocchiale.

Nel 1800, inizi secolo: con l'avvento di Bonaparte e della Repubblica Transpadana, il nuovo proprietario, Conte Mellerio, partecipa al governo provvisorio della città . Con la restaurazione, Mellerio diventa un grande benefattore, donando ospedali, la porta centrale del Duomo, terre alla Chiesa eccetera. Già nel 1814 aveva fatto erigere a sue spese la chiesa neoclassica a specchio sul Naviglio. Nel 1816 divenne Cancelliere a Vienna per l'Italia.
Subentra infine la famiglia di Luca Beltrami, celebre architetto, parlamentare e giornalista, costruttore del castello Sforzesco, nonché di molti edifici pubblici e privati, vero re-stylist della città ottocentesca. 

PROPOSTE DI RECUPERO

La storia e l'evoluzione di questo complesso sono talmente intrecciate alle vicende dei Navigli, ed alla politica non solo locale, da suggerire un ruolo strategico nella valorizzazione, con navigazione intraeuropea, del Naviglio Granpavese, nei giorni scorsi oggetto di finanziamento da parte della regione Lombardia ("Dal Lago Maggiore all'Adriatico".).

Sarebbe evidente spreco di risorse destinare alla residenza fienili e cascinali che oggi hanno una funzione produttiva, mentre può ancora essere costituita una struttura-modello in gradi di diventare un veicolo di marketing locale fornendo servizi quali " "la piccola ristorazione" con prodotti genuini, un " "punto informativo". con servizi creativi sulla vita dell'antico borgo alle porte della città , un'intersezione tra la visita culturale o per diporto (in sinergia ad esempio col bateau mouche Viscontea, le scuole, il TCI, l'APT, eccetera) e il portato delle varie attività agronomiche sui Navigli e Parco Sud.

Eventuali sviluppo futuribili:

In un'ottica di lungo respiro, col proseguire dei lavori per la navigabilità dei Navigli - e semprechè si possano un giorno adottare, come in altri paesi europei, le passerelle mobili carrellate per il trasferimento di natanti da canale a canale all'incrocio con strade o altri corsi d'acqua - potrebbe diventare possibile la ricostruzione della dà rsena Corio collegata al laghetto della Cava Ronchetto, già notevole alveo a vocazione ambientale, quindi attraverso il cavo Borromeo raggiungere il Naviglio Pavese ad Assago. La cascina è oggetto con le sue pertinenze di protezione storicoartistica (L. 1089/39) e necessita quindi di un restauro filologico dei perimetri, con l'eliminazione delle superfetazioni surruttiziamente aggiunte, per il recupero dei volumi storici.

Per il cortile padronale si propone:


  • restauro degli affreschi della volta a botte e degli stemmi lato interno sopra l'ingresso, restauro dei lacerti di grottesche ancora recuperabili a tratti sotto l'intonaco; restauro portale;

  • pulizia ambientale intorno alla nobile ceramica di luca della Robbia (Madonna dei gigli) nascosta sotto le cascate di erbe infestanti; riapertura delle arcate ai lati della stessa immagine;

  • restauro ex chiesetta Corio per spazio unico espositivo aperto al quartiere (vedi progetto Comitati di Quartiere);

  • ripulitura dell'Arsenale e aiuole con inserimento fontana a calice;

  • riapertura o profilatura, sul lato orientale, degli archi leggibili nel perimetro verso la campagna; ripristino da est.


Per la corte rustica:


  • risanamento spazi interni e valorizzazione del portico a colonne;

  • ripristino corpo di fabbrica neogotico verso sudovest con attrezzature di ristorazione compatibili; inserimento lunghe tavolate longitudinali al centro dell'aia per sistemare qualche centinaia di possibili ospiti (esempio classi di scuola, comitive di anziani ecc.) con copertura in pergolato;

  • se disponibile, punto informativo museale nella "sala del camino"., dedicato a LUCA BELTRAMI previo restauro degli arredi storici (terracotte di scuola robbiana, intonaci in stile eccetera);

  • mascheramento del brutto effetto d'incombenza degli stabili dietro i fienili, con la piantumazione di un alto filare di alberi a grande chioma semiperenne;

  • mantenimento di alcune stalle per l'allevamento e lavori vista con effetto "agriturismo in città "..


Trattandosi di ripristino collegato a funzione europea, riteniamo che sia possibile accedere ai finanziamenti già stanziati in tale sede. È in atto la richiesta, da parte di alcuni Comuni naviliari, di denominare i Navigli Milanesi "patrimonio dell'Umanità ". presso l'UNESCO.

 

Allegati (clicca sulle immagini per ingrandirle):

Cascina Corio 1
1 - Il nucleo storico del Borgo Ronchetto s/N con la Cascina Villa Corio-Durini-Beltrami

 

corio all 02a corio all 02b
2 - immagini dal progetto "città /campagna: Villa Corio"
(Scuola Media Statale S. Ambrogio, anni '90)

 

sansilvestro
3 - Pianta ex chiesetta Corio annessa alla corte padronale