Sotto il parco, il Tempio della Notte
La Milano segreta: fascino e mistero nel quartiere di Gorla
Ricavato ai primi dell’800 da una ghiacciaia forse per ospitare riti massonici
L’articolo, tratto da «Il Giorno» del 4 febbrao 2010, è di Marco Fallisi
L’apertura circolare coperta da una grata, in cima alla collinetta del Parco di Villa Finzi, nel quartiere di Gorla, è stato il suo biglietto da visita cinque anni fa, quando lo speleologo Andrea Thum vi si è imbattuto per caso: è il Tempio della Notte, una struttura neoclassica sotterranea, costruita ai primi dell'800 dal conte Antonio Giuseppe Batthyany e ricavata da un'antica ghiacciaia. L'opera è tanto affascinante quanto misteriosa: gli studiosi hanno ipotizzato che potesse essere un luogo dedicato a riti massonici, e anche gli indizi architettonici, legati alla moda del giardino all'inglese, sembrano convergere in questa direzione.
Dall’oculo centrale nella volta a catino, unico punto di comunicazione fra il tempio e il mondo esterno, è possibile intravedere le colonne lungo il perimetro a pianta circolare: «Otto, in marmo bianco, con capitelli corinzi - spiega lo speleologo Gianluca Padovan, fondatore e presidente della Scam (Associazione Speleologia Cavità Artificiali Milano). - I punti di accesso sono tre, e da quello principale si passa sotto una volta a catino realizzata in ceppo d'Adda, blocchi irregolari di conglomerato, circondata da una grotta artificiale. La volta conduce ai cunicoli, poi al tempio». Un percorso nascosto che si estende complessivamente su una superficie di circa cinquecento metri quadrati E non è da escludere che lì accanto vi fosse un altro tempio, come suggeriscono i resti di una colonna. Pur essendosi mantenuta in condizioni pressoché perfette, come spiega Padovan, la struttura ha subito alcune modifiche nel corso degli anni: «Intorno al 1940 alcune pareti sono state rivestite in mattoni, perché la posizione sotterranea offriva la possibilità di sfruttare quello spazio come rifugio anti-bombardamenti». Tanto che, fra i residenti più anziani del quartiere, c'è chi racconta di essersi salvato nella Seconda guerra mondiale proprio grazie al tempio.
Dopo cinque anni di scavi, rilievi e lavori di pulizia («Per molto tempo è stato usato come discarica nascosta»), il Tempio della Notte è stato aperto ai visitatori il 20 dicembre scorso, solstizio d'inverno: «Un grande successo, sono arrivati anche da fuori città». Prossima riapertura, il 20 giugno, solstizio d'estate. Un caso? No, gli studi di Claudia Ninni, architetto della Scam, ipotizzano che proprio durante i solstizi la luce filtra in modo tale da illuminare una delle tre nicchie posizionate fra le colonne. Attenti studi astronomici per chissà quali riti? Il mistero resta ancora da svelare.