Gallerie e rifugi antiaerei. L'altra Milano nascosta sottoterra
«Corriere della Sera», Armando Torno, 7 giugno 2009
Di questa città, che nessuno vede e tutti calpestano, se ne ha notizia magari durante una visita al Cenacolo di Leonardo a Santa Maria delle Grazie, luogo da dove parte un tunnel che porta al Castello: fu forse costruito per ordine di Ludovico il Moro, il quale lo avrebbe utilizzato in caso d'assedio.
Dino Buzzati, in una serie di elzeviri apparsi sul Corriere della Sera nel 1964 duranti i lavori per la prima linea della Metropolitana, immagina la scoperta nei sotterranei di Milano appena violati di una porta che avrebbe portato agli inferi (è l'articolo del 1 ° maggio): qualcuno l'aveva varcata e non aveva fatto ritorno. Tra San Lorenzo e Sant'Eustorgio, nello spazio che separa le due basiliche, correva un antico passaggio: qui ci sarebbero state le catacombe dei primi cristiani milanesi. Di più: il culto pagano di Mithra, dio iranico che nasce in una grotta, ha lasciato tracce a San Giovanni in Conca, la chiesa di cui sono visibili soltanto pochi ruderi dell'abside semicircolare in mezzo al traffico di piazza Missori. Il sacro edificio venne costruito su una cripta tra le più antiche di Milano, coperta con una volta a crociera sorretta da 18 piccole colonne: era, appunto, un mitreo. E che dire del Duomo?
In tal caso le leggende si impossessano di fatti e cronache. Si narra, per esempio, che nello spazio riservato al coro della cattedrale milanese, siano state occultate bocche di pozzi profondi e ivi sia precipitata una donna che ogni tanto appare. È il fantasma di di Carlina, la sposa che mai riuscì a coronare il suo sogno d'amore, ombra destinata a vagare in cerca di requie.
Per questo non dobbiamo meravigliarci del tunnel scoperto tra il quartiere di Stadera e l'ospedale San Paolo: è uno dei tanti. Del resto, chi conosce le fogne di Maria Teresa? Scorrono in pieno centro, sono esemplari, ma non note o visitate. Accanto alle fondamenta della Biblioteca Ambrosiana c'è il centro della Milano romana, che si spera un giorno possa essere valorizzato. E che dire dei sotterranei dell'Arcivescovado? Carlo Borromeo, santo e pastore energico, vi aveva ricavato delle celle per i parroci disinvolti. Qui, per esempio, finì per quaranta giorni a pane e acqua un prete che raccoglieva le offerte danzando con un piccolo orso. In ogni caso, tombini, fognature, fontanili, cave di ghiaia, antiche ghiacciaie («le nevere») e misteriose cantine, punti nascosti dei Navigli e altro sono stati inventariati lo scorso anno in un libro di Ippolito Edmondo Ferrario e Gianluca Padovan, Milano sotterranea e misteriosa (Edizioni Mursia).
C'è ancora molto da scoprire? Dai rifugi realizzati per i bombardamenti dell'ultima guerra, nei quali sono state conservate le scritte, a una serie di piccoli fiumi che non si vedono (e il lago sotto il Duomo?) via via sino alla Milano buia degli anfratti dove i topi non hanno paura degli uomini, ci sono luoghi e storie che. attendono. Un giorno ci sorprenderanno.