La cascina La Guardia può aspettare

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La risposta dei consiglieri comunali alla grande partecipazione di pubblico è consistita nel rinviare il punto di maggiore interesse per occuparsi di questioni sicuramente meno rilevanti. L'articolo che segue è tratto da Sì e No dell'8 dicembre 2006

Brutto consiglio comunale. Non certo perché dovesse soddisfare il gusto critico o estetico di chi scrive, ma quanto piuttosto perché ad uscirne visibilmente insoddisfatti sono stati i cittadini, invero insolitamente numerosi, intervenuti alla seduta di mercoledì 29 novembre. I quali, riteniamo, sono stati ben poco partecipi del capzioso e animoso puntiglio con cui per interminabili ore si è discusso di argomenti collaterali.


Quisquiglie non ne esistono, per carità, ma certo da qualche parte ci dovrà pur essere una agenda delle priorità, una percezione del valore del tempo che si rapporti alla rilevanza del soggetto trattato.

Così, buona parte del Consiglio è stata dedicata ad una mozione di alcuni consiglieri di maggioranza per promuovere sul territorio il commercio equo e solidale (con un evergreen della sceneggiata politichese: tutti d'accordo sulla sostanza ma non sulla modalità, con minuti di strepiti annessi) ed alla nomina dei componenti del collegio dei Revisori dei Conti per il periodo dicembre 2006-dicembre 2009 (presidente Franco de Renzo, affiancato da Fabio d'Alonzo e Valentino Merlini), impantanatasi per lunghi tratti su traballanti obiezioni burocratiche avanzate dai banchi della minoranza, che hanno quantomeno permesso all'assessore Francesco Magisano di deliziare la platea con una squisita dissertazione (non prima di essersi autodefinito "umile, umile, umile operaio della politica" e "sconsiderato ignorante") sui meriti civili della eccellente stirpe di legislatori dei Locati, garanti del rispetto della legge nelle stanze del buon governo corsichese nientemeno che - parola di assessore - dai tempi di Radetzky.
Lo diciamo senza ironia ma con simpatia: gli interventi di Magisano sono stati i momenti migliori della serata, ivi compreso quello relativo all'approvazione di una variazione al bilancio di previsione 2006 da lui definita "minimal ". Per il resto, il pubblico ha potuto svagarsi con le slapstick improvvisate da Antonio Russo, il quale, con preoccupante regolarità, ogni qualvolta (spessissimo) si alzava per abbandonare l'aula rovesciava bottiglie e bicchieri colmi d'acqua su documenti, appunti, effetti personali del malcapitato Michele Valastro.
Ovviamente i cittadini non erano lì per quello. Erano lì per ascoltare la discussione relativa ai punti Cinque e Sei dell'ordine del giorno, nei quali si tornava a parlare di Cascina la Guardia e dell'adiacente quartiere residenziale. Peccato che a quel punto il tempo fosse scaduto. Con un Ite missa est Emilio Busnati ha rinviato il tutto alla prossima, ad un Consiglio prefestivo nel quale, come vuole certa tradizione della Grande Città, l'interesse degli argomenti è inversamente proporzionale al numero di partecipanti.

Federico Ughi

Il commento
Due piccioni con una fava

Strano destino quello della Cascina La Guardia. Ogniqualvolta infatti si prospettano passaggi importanti e decisivi che la riguardano, nemmeno a farlo apposta si capita in periodi di festività, sia invernali che estive. Questo permette, se non di far passare sotto silenzio delibere e provvedimenti, certo di farli calare in quel clima un po' distratto che caratterizza giornate festive e prefestive.

Il pubblico presente in gran numero l'altra sera manifestava una volontà di informazione e partecipazione che non sono usuali.
Ci si poteva far mancare l'occasione di mortificare tanto entusiasmo?

Evidentemente no. Per di più, questo proprio a pensar male cosa che non si dovrebbe fare sotto Natale, si ha anche l'occasione di decidere sulla Cascina in un contesto, diciamo così, più assopito. Due piccioni con una fava insomma: scoraggiare la partecipazione democratica dei cittadini e incoraggiare nel contempo i disegni degli amministratori, che, modesti e umili quali sono, non amano troppo pubblicità e clamori di folla.