Il riscaldamento globale prodotto dalle attività umane inquinanti non lo prende sul serio quasi nessuno, nelle stanze del potere. Eppure forse ieri è stato il giorno della svolta: il primo ministro britannico Tony Blair ha personalmente commentato i risultati di una ricerca, commissionata al suo principale consulente economico, sugli effetti dei cambiamenti climatici in corso. Blair ha usato toni drammatici, quantificando i possibili danni economici addirittura nel 20% del PIL dei paesi occidentali. Ogni paese occidentale, in pratica, diverrebbe una potenziale Argentina. Per non parlare dei paesi in via di sviluppo, che dopo il ripiegamento delle economie occidentali piomberebbero nel caos.