Un viaggio nel sapere tra navi e locomotive ricordando Leonardo
L'articolo di Philippe Daverio è tratto dal <<Corriere della Sera>> del 13 luglio 2013
Dei musei milanesi è per numero di visitatori, quello con il maggior successo di pubblico. È vero che non poco contribuiscono le scolaresche agli oltre 300.000 suoi visitatori. Ed è un labirinto per ogni tipo di curiosità scientifica, ad iniziare dalla ricostruzione delle macchine di Leonardo da Vinci, passando attraverso la bottega dell'orologiaio e giungendo alla tecnica moderna, con alcune autentiche meraviglie che meritano l'attenzione anche dell'inesperto.
Le locomotive a vapore sono commoventi, ma ancor di più i pezzi interi di navi smontate, che consentono ai milanesi di sentirsi più vicini al mare. Di recente è approdato anche lì il sommergibile Toti. Forze di mare e forze d'aria, dove la collezione di aeromobili civili e bellici è altrettanto stimolante. E un percorso attraverso il sapere, la tecnica e la tecnologia fino ai giorni nostri. Fu fortemente voluto da Guido Ucelli di Nemi, ingegnere industriale con passione incontrollabile per le ricerche archeologiche, che lo portarono a ritrovare le navi romane affondate nel lago di Nemi.
Gli edifici, che erano stati bombardati durante la guerra, ebbero così la fortuna di una ricostruzione e di un restauro che recuperò gran parte del chiostro degli Olivetani, nonché la bella facciata della chiesa di San Vittore, progettata dallo stesso Alessi al quale si deve Palazzo Marino.