Darsena, tutto fermo fin dopo le elezioni
Stop al processo
L'articolo è tratto da <<Cronaca Qui>> (aprile 2011)
Rinvio secco del processo penale a carico di Darsena spa per abbandono di rifiuti e deturpamento di bellezze naturali nel cantiere lungo il Naviglio che avrebbe dovuto ospitare il parcheggio mai nato da 713 posti sott'acqua.
II giudice della quarta sezione penale ha rinviato il dibattimento all'8 luglio, dunque dopo le elezioni, in attesa della discussione davanti ai giudici del tribunale amministrativo regionale del ricorso con cui il Comune sta tentando di impedire al consorzio di rientrare in possesso dell'area. L'udienza del Tar è fissata per metà giugno. La quérelle tra i costruttori e la giunta Moratti resta dunque in stallo, a meno che il sindaco non decida di pagare i circa 10 milioni previsti per risarcire il consorzio del cestinamento del progetto. A dicembre il consiglio di Stato aveva infatti dato torto all'amministrazione sulla risoluzione del cori batto con Darsena spa. Per ora il Comune resta quindi custode dell'area: può tenerla in ordine con panchine e lampioni, ma non può riqualificarla.
Rinviata quindi anche la decisione sulle costituzioni come parte civile di Comune e Provincia nel processo penale in cui i costruttori sono accusati in sostanza di non aver impedito, tra iI 2006 e l'ottobre 2009, che la Darsena sotto posta alla sovrintendenza venisse occupata dal centro sociale Kasotto e che vi si accumulassero bottiglie, pneumatici, materassi e persino carrelli della spesa.