Sindaci uniti contro l'inceneritore
Alcuni paesi limitrofi a Milano si mobilitano per dire no all'impianto che la metropoli vuole in periferia. Riportiamo di seguito l'articolo di Massimiliano Saggese tratto da Il Giorno del 3 Novembre 2006
ROZZANO, Opera, Pieve Emanuele e Locate dicono no all'impianto di termovalorizzazione che Milano vorrebbe collocare in un'area del Rozzanese. E' quanto emerso nel corso di una riunione tenutasi a Rozzano alla quale hanno preso parte una quarantina di sindaci e dove è stata presentata, dall'Assessorato all'Ambiente della Provincia di Milano, Bruna Brembilla, la bozza preliminare del Piano rifiuti. La proposta di Milano è stata riferita dalla Brembilla, ma subito contrastata dai primi cittadini Massimo D'Avolio, di Rozzano, Alessandro Ramazzotti, di Opera, Francesco Argeri di Pieve Emanuele e Severino Preli, di Locate Triulzi.
«SIAMO SORPRESI e indignati - dicono i sindaci - perché solo all'ultimo momento, grazie all'informazione dataci dall'assessore Brembilla, abbiamo saputo dell'esistenza di un progetto per la realizzazione di un termovalorizzatore nella nostra zona. Nessuno ci ha mai interpellato o consultato, e ciò ripropone, l'atteggiamento intollerabile di Milano
verso i comuni vicini». Sulla questione ha preso posizione anche l'assessore Brembilla: «Hanno ragione i sindaci a sostenere che decisioni di questo tipo devono essere concertate da tutti i soggetti interessati. A questo principio mi sono ispirata nell'elaborazione delle linee guida del Piano rifiuti presentato ai Comuni proprio con l'obiettivo di recepirne proposte e osservazioni». E intanto i Verdi della Provincia e del Sud Milano, con i propri rappresentanti istituzionali, ricordano al Presidente Penati che sulla vicenda si sono già espressi, a chiare lettere i sindaci del Sud Milano, con un no netto:
«L'espansione dello Ieo di Umberto Veronesi da Macconago al capolinea del tram 24 a spese dei territori agricoli del Parco Sud e il prossimo cantiere, sempre sotto la regia del business della sanità privata, che occuperà altri 6 ettari di aree agricole interne al Parco Sud e ora l'inceneritore».
IL PARCO AGRICOLO non esisterà più, sarà trasformato in una colata di cemento, come nemmeno la Giunta Colli era riuscita a fare», affermano gli esponenti Verdi, tra cui gli assessori Augusto Sandolo (Opera), Cristina Ganini (Pieve) e Stefano Apuzzo (Rozzano), i Consiglieri comunali Marco Masini, Ugo Salvatore Fossi e il Consigliere di Zona 5 di Milano, Roberto Repossi.
«ALTRO CHE NUOVO inceneritore in provincia: l'offerta di forni nel territorio è più che sufficiente, un nuovo impianto nell'area milanese non serve. Milano deve invece riprendere la raccolta domiciliare della frazione organica dei rifiuti. La Provincia non faccia da sponda al capoluogo. L'amministrazione provinciale deve realizzare gli impianti di riciclaggio», commentano Massimo Molteni, Presidente provinciale dei Verdi, Andrea Gaiardelli, Capogruppo dei Verdi in Provincia.