"L'anima dei luoghi", di James Hillman
di Giorgio Montefoschi, tratto dal Corriere della Sera (maggio 2004)
"...I luoghi, certamente, hanno un'anima. Il nostro compito è quello di scoprirla. Esattamente come accade per la persona umana. Un tempo, nell'antichità , le potenze apparivano in luoghi specifici: sotto un albero, presso una sorgente, un pozzo, su una montagna, in un pianoro, all'ingresso della tana di un serpente. Gli uomini circondavano il luogo di pietre: per proteggere la sua interiorità . Nascevano i templi; consacrati a queste divinità : come la divinità del fuoco.
Oggi, troppo spesso dimentichiamo che i luoghi hanno una loro interiorità che si nasconde. Vediamo ciò che appare, le facciate dei palazzi, il manto urbano, i campi, e dimentichiamo che là sotto c'è una topografia interiore e dinamica assai complessa, fatta di sentimenti e memorie, figure e forze, fantasie e pensieri...
... In un'epoca nella quale domina largamente l'idea del falso e della superficialità , basata sull'inganno dell'occhio in modo che l'occhio non possa scorgere la profondità , il nostro compito deve essere proprio quello di smascherare codesto inganno: per spingerci dentro. E conoscere quello che il daimon del luogo ci dice: a cominciare dalle sue ferite che non possono, non devono, essere cancellate dal tempo. Meglio di chiunque altro, l'architetto può aiutarci: ascoltando l'anima del luogo facendo in se stesso il vuoto, non sovrapponendo la sua mente, le sue intenzioni, alla autenticità del luogo."